Di Antonella Scarati (*) Parma, 12 settembre 2021 -
" Da bambina mi ero messa in testa che sarei andata in cerca di mia sorella maggiore che a casa con noi non c'era mai stata. "
Maria Oliviero è una ragazzina della Sila che, durante gli anni in cui eserciti e condottieri si radunano da Cuneo a Palermo, per seguire Garibaldi, cresce con un'idea che affonda le proprie radici in patriottismo e libertà.
Maria si presenta al lettore delineando un'immagine di sé scolpita a tratti da stati d'animo rabbiosi e offensivi, a tratti con un desiderio spropositato d'istruzione ed eliminazione della povertà. Maria, fiera dei capelli corti con cui si presenta alla società, non teme giudizio, avvicinamento, interesse alcuno da parte di chi, incuriosito e ammaestrato al rifiuto del " ribelle " le sputa contro, riservandole atti violenti e maledizioni.
La caparbietà e la povertà condurranno Maria a fare la tessitrice e lavorare per i Signori e le Signore di Casole, mai affranta, mai disillusa, continuerà ad alimentare i propri sogni alla sera, quando andrà a dormire tra peti dei fratelli minori e puzzo di giornate di lavoro nei campi del padre, e al mattino, sostenuta dalla maestra Donati, sua prima ed unica guida e sostenitrice.
Sebbene il diritto all'istruzione le venga negato, un riscatto sociale sembrerebbe non arrivare mai a differenza di ciò che avviene a Teresa, sua sorella maggiore, Maria s'innamora del giovane Pietro Monaco, ed è questo il momento che sembra vera deflagrazione, ma che scandirà il tempo e le giornate della sofferenza e del patema d'animo, non sarà un matrimonio facile, seppure la condivisione dei principi di libertà per cui ogni giorno Maria e Pietro combattono.
La montagna e i boschi saranno suoi unici veri confidenti.
Una storia dalla forza e dalle fondamenta ineguagliabili, di una "Eroina del Sud" che ha ispirato Alexandre Dumas il quale ne ha scritto a puntate su "L' indipendente".
Un lavoro che lo scrittore ha svolto tra Archivi Centrale di Stato di Roma e di Cosenza e le montagne della Sila. Un’opera che ha condotto Giuseppe Catozzella ad aggiudicarsi con l'"Italiana" la 49 esima edizione del "premio internazionale Isola d'Elba, Raffaele Brignetti"
Una storia indimenticabile per cui ho fatto molta difficoltà a scrivere: non ci saranno mai abbastanza parole per renderne giustizia.
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L’Autrice si presenta
Antonella Scarati, dottoressa in Medicina e Chirurgia. Pugliese di nascita, vivo a Parma dal 2009. Credo fermamente che le relazioni umane siano il regalo inaspettato di ogni giornata: qualsiasi persona che incontri ed abbia una storia da raccontarmi, non riuscirà a divincolarsi facilmente da me. Entusiasta, empatica, solare, socievole nei rapporti di amicizia, ma anche con i più piccoli con cui trascorro pomeriggi di gioco come volontaria Presso il reparto di Pediatria dell' Ospedale dei Bambini " Pietro Barilla". Co-ideatrice di un gruppo di lettura virtuale: "Io sono l'altro", condividiamo letture inerenti la diversità, la disabilità, l'immigrazione, il bullismo. Esprimo a gran voce i miei stati d'animo, preferendo carta e penna al linguaggio parlato: scrivo lettere per accorciare le distanze del cuore.
Penso che la vita sia "Una somma di piccole cose".
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